Cosa ti ha spinto a scegliere il corso di laurea magistrale in ingegneria dell’automazione e quali sono le aree specifiche che ti hanno maggiormente interessato?

Durante i miei studi di ingegneria ho avuto la possibilità di sviluppare ammirazione per le possibilità offerte oggi dall’automazione. Dalle piccole cose quotidiane, come la cancellazione attiva del rumore, alla gestione di sistemi complessi come impianti energetici, l’ingegneria dell’automazione e del controllo è presente. Ed è proprio questo il tema in cui mi sono specializzato nel corso della magistrale: controllo di sistemi energetici, e in particolare controllo ottimo. Il mio obiettivo è aiutare nella transizione energetica riducendo i consumi e massimizzando l’utilizzo delle risorse.

Raccontaci un’esperienza significativa che hai avuto durante gli studi, come un progetto pratico o una collaborazione con aziende nei settori che ti interessano di più.

Il primo progetto pratico che mi è capitato tra le mani è stato quello del laboratorio di automazione. Ho avuto la possibilità di lavorare con un caso di studio classico nel controllo, il pendolo lineare inverso. L’esperienza consiste nel mantenere un’asta in posizione verticale. Le sfide poste da un sistema reale sono tante e non sempre prevedibili, ad esempio la connessione hardware-software, lo sviluppo di un modello fisico che rappresenti il sistema e l’identificazione dei parametri fisici tramite esperimenti. Nonostante i dubbi, i tentativi falliti e quelli riusciti e le risate con il gruppo di lavoro, sono riuscito a vedere realizzato il mio primo controllore reale.

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In che modo la multidisciplinarietà del corso ha influenzato le tue scelte professionali e quali opportunità di carriera pensi si possano aprire grazie alla varietà di competenze acquisite?

I campi ingegneristici in cui si può applicare l’ingegneria dell’automazione sono difficili da elencare: chimica, robotica, automotive, aerospaziale, energetica e la lista continua. Essere multidisciplinari è richiesto a un ingegnere dell’automazione e del controllo che voglia portare un contributo significativo nel campo. Nel mio caso, durante la magistrale ho seguito corsi di meccanica, energetica e matematica, con l’idea di poter lavorare con sistemi di produzione e distribuzione dell’energia per contribuire a un mondo più sostenibile.

Puoi parlarci della tua tesi di laurea magistrale? Qual è stato l’argomento trattato e come hai applicato le conoscenze acquisite durante il corso di studi alla ricerca o al progetto che hai sviluppato?

In linea con i miei valori in merito alla sostenibilità, la mia tesi magistrale consiste nello sviluppo di un’architettura di controllo in grado di coordinare sistemi energetici di varia natura (termici, gas ed elettrici) al fine di ridurre gli sprechi. Per la parte riguardante i sistemi energetici, ho applicato le mie competenze di elettronica di potenza e sistemi termodinamici per sviluppare modelli capaci di prevedere l’evoluzione temporale di questi sistemi.  Invece, per sviluppare gli algoritmi di controllo ho sfruttato le competenze matematiche di ottimizzazione, ottenendo algoritmi capaci di scegliere l’azione migliore per ridurre i consumi e gli sprechi di questi sistemi.